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Alcaraz: ‘Proibito pensare inutilmente alle aspettative, mie e degli altri’

12.04.2025

Carlos Alcaraz, vincitore (76 (2) 6-4) della semifinale tutta spagnola contro Alejandro Davidovich Fokina, giocherà domenica la sua prima finale al Rolex Monte-Carlo Masters. Il numero 3 del mondo ha dichiarato dopo la partita.

Questa è stata la sua prima settimana sulla terra battuta, in gara. Ha raggiunto il livello che sperava di raggiungere?

Carlos Alcaraz: Direi che sono contento di esser arrivato a questo livello, ma penso che potrei anche fare di meglio. Sì, è il primo torneo su terra battuta, bisogna abituarsi a queste condizioni. La palla arriva in un modo diverso. Giocare sulla terra battuta è comunque differente.

Ho raggiunto il livello che volevo all’inizio della settimana. Una volta raggiunto quel livello, ho dovuto continuare a migliorare, a migliorarmi e, spero, di essere ancora migliore per la finale.

Oggi ha giocato contro un amico. Che differenza fa mentalmente giocare contro qualcuno che si conosce così bene?

Probabilmente ti permette di giocare con un po’ più di calma… proprio perché lo conosci (sorride sotto i baffi). Conosci il suo livello. In un certo senso sai già cosa farà. Quindi a volte è possibile prevedere quale mossa farà. È un po’ più semplice. Ma dall’altra parte è difficile, perché l’amicizia che abbiamo fuori dal campo è davvero ottima. Giocare contro un amico, lottando per un posto nella finale di un Masters 1000, a volte può essere complicato. Ma sono davvero felice di essere riuscito a mettere da parte quell’amicizia, a essere un po’ egoista e a pensare a me stessa (e sorride di nuovo).

Pensa di aver giocato la sua miglior partita della settimana oggi?

Sì, penso di aver giocato la mia partita migliore di questo torneo. Penso di non aver permesso al mio avversario di dominare la partita nè di rimontare. Ho giocato un buon tennis durante tutta la partita, a un livello davvero costante, quindi sono davvero contento di come ci sono riuscito oggi.

Prima del torneo ha accennato alla pressione dovuta all’assenza di Jannik Sinner, che è squalificato. E’ riuscito a liberarsi da questa pressione durante la settimana?

Da quando Jannik ha smesso di giocare, molte persone mi hanno fatto domande e hanno parlato della possibilità che avevo, in sua assenza, di tornare ad essere il numero 1 e di vincere tornei. Quindi, in un certo senso, probabilmente ci ho pensato troppo invece di giocare il mio buon tennis e godermi a pieno il campo e il gioco.  Dopo Miami, ho capito quale strada dovevo prendere, quali cose dovevo fare. Non si tratta di pensare ai risultati, non si tratta di pensare ad altro che a divertirsi. Per me la cosa più importante è non dare peso alle aspettative delle persone o ai commenti su di me.  Questo è ciò che sto cercando di fare. Penso di cavarmela piuttosto bene concentrandomi sulle persone che mi circondano, sulla mia famiglia, sulla mia squadra e su nient’altro.

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