Berdych contro la roccia Djokovic

Tomas Berdych disputa la sua prima finale al Monte-Carlo Rolex Masters questa domenica. Un’immensa sfida lo attende: il n°1 mondiale Novak Djokovic, non di meno.

Un vertice, un picco, una montagna. È niente di meno ciò che Tomas Berdych affronta questa domenica per la sua prima finale al Monte-Carlo Rolex Masters. Perché non solo il suo avversario, Novak Djokovic è l’attuale, indiscusso n°1 al mondo, ma è anche il miglior giocatore indiscusso negli ultimi mesi. Un orco che resta su una serie ancora in corso di 16 vittorie consecutive.

E che potrebbe diventare, se dovesse alzare il trofeo del vincitore di domenica, il primo giocatore nella storia a vincere i primi tre Masters 1000 della stagione, lui, che si è imposto a Indian Wells e poi a Miami. Dopo aver, alcune settimane prima a Melbourne, vinto l’Open di Australia. È molto semplice: il serbo ha finora perso solo due match nel 2015. Ed è anche il vincitore dell’ultimo Masters 1000 del 2014, a Paris-Bercy, poi del Masters.

C’è di che affrontare l’ultimo match del primo torneo della stagione su terra battuta con fiducia. È il minimo che si possa dire. “So che la gente mi dà per favorito, ha tuttavia ammesso il n°1 del mondo, a causa dei miei risultati e delle mie statistiche contro Berdych, ma voglio rimanere nello stesso stato d’animo di tutta questa settimana, non voglio disperdermi. Ho ancora una partita. »
Sto facendo del mio meglio in ogni torneo, ha continuato con un sorriso, ma non ho intenzione di dirvi, hey, vincerò ogni torneo! Non è il mio stile. Ma cercherò di vincere ogni partita che giocherò quest’anno, questo è sicuro! »

Da parte sua, Tomas Berdych non ha molto da perdere, anche se l’ultima volta che ha battuto il serbo risale ormai a Roma 2013 (ai quarti di finale). Ma si dà il caso che era proprio sulla terra battuta. E che anche il ceco è piuttosto forma: in Principato, non ha concesso il minimo set neppure lui. Ha un impressionante rapporto di 27 vittorie per sole 6 sconfitte dall’inizio dell’anno e ha giocato la finale a Doha e poi a Rotterdam. Questo gli fa dire: “Le cose stanno andando abbastanza bene quest’anno, è vero. Sta andando quasi come avevamo programmato con la mia squadra. Ci manca solo un titolo (sorriso). »

Un obiettivo per il quale non “gli restano più che due set da vincere“, dice il ceco. Che non sottovaluta la sfida notevole che lo attende, ma che si trova a sognare di vincere, alla fine, dieci anni dopo il suo primo- e unico ad oggi – Masters 1000 (Bercy 2005), un altro torneo di questo calibro . “Questo rappresenterebbe moltissimo,ha detto Tomas Berdych. È passato molto tempo ormai. Perché non riuscirci? Sarebbe un momento molto felice per me. Sarebbe un ulteriore segno che dimostrerebbe che sto andando nella direzione giusta e che il lavoro fatto bene paga. »

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