Bonzi può crederci

È un’ovvietà che potrebbe far sorridere, fatta eccezione per i diretti interessati: uscire dal tabellone delle qualificazioni del Rolex Monte-Carlo Masters si rivela sempre abbastanza complicato. Perché il fatto di guadagnare il proprio posto nel tabellone principale del primo Masters 1000 sulla terra battuta della stagione, si deve meritare. I pretendenti a questa 115ª edizione hanno quindi sudato, fatto diventare rosse scarpe e calze, messo a dura prova i nervi per riuscire a passare il primo turno di sabato. Sotto un sole molto bello e nonostante qualche raffica di vento.

E se c’è una cosa che non cambierà mai ad aprile, sui campi del M.C.C.C, è la necessità di essere pronti molto rapidamente su questa superficie ocra così impegnativa e così specifica. E anche qualche exploit passato o un certo talento non bastano a nascondere le carenze. Ottavo finalista al Roland-Garros nel 2020, quarto di finale a Bercy lo scorso novembre con un successo in particolare sul nuovo fenomeno Carlos Alcaraz, Hugo Gaston è scomparso in appena 1h14 contro l’italiano Flavio Cobolli, invitato dagli organizzatori a disputare le qualificazioni. Nemmeno il tempo di fare ammirare la sua zampa sinistra e le sue palle ammortizzate. Ritorno all’allenamento…

Stessa osservazione per Adrian Mannarino, ancora ottavo finalista degli Australian Open. Solo che, guidato 6-1, 3-1 dal boliviano Hugo Delien, il francese ha tenuto duro per rimontare e non mollare che a 6-1, 4-6, 7-5 dopo 2h24 ma con 9 doppi falli e solo 2 break riusciti su 10 opportunità.

Senza demerito, i monegaschi Hugo Nys e Valentin Vacherot non sono però riusciti a realizzare alcun exploit rispettivamente contro lo spagnolo Jaume Munar (6-2, 6-2) e il tedesco Oscar Otte (6-4, 7-6).

Per fortuna Benjamin Bonzi ha salvato l’onore della Francia dominando l’italiano Stefano Travaglia (6-3, 6-3). 61° nella classifica ATP questa settimana, il protetto di Lionel Zimbler sfiderà il ceco Liri Lehecka per cercare di salire nel tabellone principale. E potrebbe non essere l’unico francofono a riuscirci, visto che Maxime Cressy, di sicuro affiliato alla bandiera americana, può crederci anche dopo aver eliminato il giovane francese Luca Van Assche (6-3, 6-4).

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