
Carlos Alcaraz completa il Rolex Monte-Carlo 2025 così come l’ha iniziato. Alza le braccia dopo una vittoria per 3-6, 6-0, 6-1. Ma se la sua vittoria contro l’argentino Francisco Cerundolo resterà negli annali, quella di domenica, in finale, contro l’italiano Lorenzo Musetti, avrà molto meno eco. Il 13 aprile 2025, lo spagnolo vince il suo primo titolo a Monte-Carlo, il sesto nella categoria Masters 1000 (in sette finali) e il 18° titolo della sua carriera. Coglie anche l’occasione per prendere il comando nella Race, davanti a Jannik Sinner, alla vigilia della ripresa autorizzata degli allenamenti del numero 1 del mondo del ranking ATP, che potrà tornare in gara a Roma a inizio maggio.
In attesa del reunion dei due migliori tennisti attuali, è un altro italiano, Lorenzo Musetti, che ha provato ad affiancare nel palmares del torneo il connazionale Fabio Fognini, vincitore nel 2019. Purtroppo la stanchezza accumulata durante la settimana gli ha impedito di combattere fino alla fine, infortunatosi alla parte superiore della coscia destra. Ma dopo questa prima finale del Masters 1000, Musetti, undicesimo al mondo a partire da lunedì, ha dimostrato di avere finalmente le armi per combattere contro i grandi.
La finale della 118a edizione del Rolex Monte-Carlo Masters, anticipata alle ore 12.00. nonostante il rischio di pioggia, ha comunque soddisfatto tutte le aspettative. Quando Carlos Alcaraz ha strappato il servizio a Musetti in apertura, è tornato subito alla mente il ricordo delle quattro “rimonte” dell’italiano nelle precedenti cinque partite (Bu, Lehecka, Tsitsipas, de Minaur). Ma Musetti si è subito rimesso in carreggiata e all’inizio è sembrato addirittura più rilassato e solido. Alcaraz, come nelle partite precedenti, ha commesso una serie di falli – 4 per un break point sul 2-1 – e il punteggio continua con: 3-1, 4-2, 5-3… fino alla vittoria del primo set con un meraviglioso drop shot di rovescio di Musetti dopo una potente risposta di Alcaraz.
Simone Tartarini, allenatore di Musetti, ha esortato il suo giocatore tra un punto e l’altro, per non farlo allontanare dalla retta via: “Siamo solo all’inizio. Il bello deve ancora venire. Resta concentrato. Perfetto cosi. Continua, fallo colpire ancora una volta, non cambiare nulla. Non esagerare. Prendi quello che arriva. Lui deve trovare delle soluzioni, non tu. Continua ad essere attivo, pazientr e buttati avanti quando si presenta l’opportunità. Non pensare mai al punteggio. Forza, ricomincia…” Ma di fronte, il clan Alcaraz non ha mancato di dire al suo pupillo di non avere fretta. E quando il vento comincia a soffiare più freddo – preludio al tornado spagnolo – l’incontro ritorna al suo equilibrio naturale. Alcaraz si riesce ad arrivare al 3-0, con più calma, e con traiettorie più arrotondate. Senza punti, Musetti comincia a soffrire. E il pubblico, in maggioranza per l’italiano, inizia a preoccuparsi. Su un lungo rovescio, epilogo di uno scambio emozionante, Alcaraz sfida gli spettatori, tutto sorrisi, con la mano sull’orecchio, come per galvanizzarsi, ed elettrizzarsi ancora di più. 4-0, 5-0.
Il clan Musetti esorta l’atleto a non arrendersi: «Hai ancora tanto da dare. Tieni il servizio, devi riaccendere la fiamma prima del terzo set. Se parli tra te e te, incoraggiati solo. Niente di negativo». Musetti ce la fa, Alcaraz fa un punto (6-1) dopo 1h19. E mentre i due giocatori si posizionano per iniziare il set decisivo, i 10.000 spettatori, in piedi all’unisono, creano una standing ovation improvvisata.
Per qualche secondo, Alcaraz e Musetti sembrano due veri e propri gladiatori e il campo Rainier III la maestosa arena dello scontro finale. Ma dietro sorrisi apparenti, per Musetti è già troppo tardi. Ormai senza più energie, non ce la fa, trasportato dal dragster Alcaraz. 1-0, 2-0, 3-0… e la coscia destra sta per cedere. Il suo team fa un ultimo tentativo per rimetterlo in carreggiata – “È dura, cerca di non fargli vedere che ti fanno male le gambe, lo vede chiaramente” – ma al cambio di campo, l’italiano, a testa bassa, si avvicine e dice la team “È stata una favola meravigliosa…”. Una settimana da sogno, con il miraggio del primo titolo Masters 1000 e l’ingresso nella Top 10. Sul 5-0, Musetti chiama gli allenatori. Ma è già finita. Carlos Alcaraz conclude troppo facilmente in 1h47. Con grande umiltà.
20 anni dopo Rafael Nadal, l’erede del campione mette le mani sul Trofeo. E conquista il Principato.
Lo Spagnolo felice di gustarsi il primo titolo al Rolex Monte-Carlo Masters
La coppia franco monegasca, presente su invito, vince il titolo nel doppio 1-6, 6(8), 10-8
20 anni dopo Nadal, lo Spagnolo vince il suo primo titolo a Monte-Carlo, battendo Musetti 3-6, 6-0, 6-1.