
Sorridente dopo aver ottenuto il suo primo titolo al Rolex Monte-Carlo Masters, Carlos Alcaraz risponde alle domande dei giornalisti dopo la vittoria contro l’italiano Lorenzo Musetti (3-6, 6-1, 6-0).
Dopo un tour americano direi mediocre, lei é sei stato a lungo criticato. Con questa vittoria, voleva dimostrare che le critiche erano infondate?
“Quando non vinci, la gente non smette di parlare. Negli ultimi mesi mi sono reso conto che avevo bisogno di fare un passo indietro rispetto ai commenti e concentrarmi su me stesso. Non voglio dire che si sbagliassero, ma sono molto felice di essere riuscito a concentrarmi sulle cose importanti, circondato dalla mio team e dai miei cari“.
Nel primo set, Lorenzo ha giocato un tennis di altissimo livello e le ha causato qualche problema… E poi, qualcosa è cambiato, è riuscito ad alzare il suo livello di gioco ed è riuscito a ribaltare le sorti della partita. Sorpreso del livello dell’italiano?
“Penso che quello che ha più inciso nella vittoria sia stata la pressione sugli atleti. Lorenzo stava giocando la sua prima finale di Masters 1000 e io ho passato alcuni mesi difficili, ed è stata la mia prima finale sul suolo Monegasco. Ha giocato meglio di me all’inizio della partita. Tatticamente non ho fatto le scelte giuste e ho commesso molti errori. Ho dovuto cambiare alcune cose, soprattutto ho cercato di fare più scambi e smettere di commettere così tanti errori. Sono stato forte all’inizio del secondo set per rimanere in partita. E a metà del secondo set, ho capito che Lorenzo aveva qualche problema fisico, vedevo che non stava bene. Mi dispiace moltissimo per lui, ma è un grande giocatore, ritornerà presto a questi livelli.”
È il miglior inizio che avrebbe potuto sperare per questa stagione sulla terra battuta. Cosa pensa succederà da ora in poi, con Madrid, Roma e poi il Roland Garros?
“Saranno mesi difficili. Ci sono molte aspettative intorno a me, probabilmente a causa dell’ultima stagione sulla terra battuta (vincitore al Roland Garros nel 2024). Ho l’impressione che vorrebbero che vincessi tutti i tornei, il che sembra difficile… Ma se c’è una cosa che ho capito in questi mesi, è che devo pensare prima di tutto a me stesso, parlare con il mio team e con i miei cari. Non importa cosa succede in campo, che io vinca o perda, devo lasciare il campo con il sorriso sulle labbra ed essere orgoglioso di quello che ho fatto. Questo è quello che ho cercato di fare questa settimana. Continuerò con questo stato d’animo durante la stagione su terra battuta.”
Il suo allenatore Samuel Lopez le ha detto più volte questa settimana di rimanere positivo, paziente… Pensa di essere riuscito ad adattarsi meglio qui rispetto alla stagione americana, anche quando non era soddisfatto al 100% del suo gioco?
“Probabilmente sì. È stato il primo torneo sulla terra battuta. Sapevo che sarebbe stato difficile e che avrei dovuto affrontare situazioni complicate. E in quelle situazioni, dovevo sapere come rimanere forte e positivo. Il mio allenatore mi ha insegnato durante la settimana che bisogna affrontare le difficoltà e non evitarle, né averne paura. Questa filosofia mi ha aiutato molto.”
Non le piace essere paragonato a Rafael Nadal, ma esattamente 20 anni fa ha vinto il suo primo titolo qui, al Rolex Monte-Carlo Masters. Ne ha poi vinti altri 10… Questo le dà qualche idea?
“Spero di vincerne anche io più di un trofeo, ma pensare di vincerne 11 è quasi impossibile. Quello che Rafa ha fatto sulla terra battuta è una delle più grandi sfide nello sport, non solo nel tennis. Vincere tornei come questo o il Roland-Garros undici, quattordici volte, è folle e quasi impossibile da ripetere. Se tutto va bene, dovrei ancora giocare questo torneo nei prossimi 10 o 15 anni, quindi vedremo quanto vincerò, ma in questo momento voglio godermi solo questa vittoria (ride).”
Musetti è ora classificato 11° nell’ATP, pensa che abbia il potenziale per entrare nella top 10? Sa quanto sia difficile stare tra i migliori…
“Non sono sorpreso di vedere Lorenzo in questa posizione. Ha il potenziale per essere tra i 10 migliori. Ha già battuto più volte i primi 10 giocatori nei più grandi tornei del mondo. Può giocare molte partite. Penso che abbia le armi per competere ed evolversi per arrivare a quei livelli. Questa settimana ha imparato a “soffrire”, come dice lui. Dentro e fuori dal campo, Lorenzo è un gran lavoratore e ha molto talento, è molto difficile giocare contro un giocatore come lui.”
Lunedì diventerà il secondo giocatore più forte al mondo e si ritroverà 1 e 2 con Jannik Sinner al Roland-Garros, pensa che i tifosi abbiano bisogno di vedere una finale tra lei e Jannik?
“Parlando delle cose che ho imparato negli ultimi mesi, è di non pensare al futuro ma di rimanere concentrati su ciò che sta accadendo in campo. Non penso a nient’altro che a divertirmi. La classifica non è più la mia priorità ora. Voglio solo continuare a fare ciò che mi piace e che mi rende felice. Quindi vedremo se io e Jannik saremo in finale al Roland-Garros.”
Lo Spagnolo felice di gustarsi il primo titolo al Rolex Monte-Carlo Masters
La coppia franco monegasca, presente su invito, vince il titolo nel doppio 1-6, 6(8), 10-8
20 anni dopo Nadal, lo Spagnolo vince il suo primo titolo a Monte-Carlo, battendo Musetti 3-6, 6-0, 6-1.