CHI SEI TU? LORENZO SONEGO

Le storie più belle hanno alle volte un lato nascosto.
Venerdì sera Lorenzo Sonego si trovava di fronte Jo-Wilfred Tsonga nei quarti di finale a Marrakech. Uno dei suoi idoli, con Roger Federer . Intimidito, si inclina senza giocare veramente 6-3, 6-2. Uscito dalle qualifiche della prova marocchina, il torinese era pienamente soddisfatto di questo percorso con delle vittorie su Laslo Djere (N°32) e Robin Haase (N°62) che gli assicura un’entrata diretta nel tabellone del Roland Garros (e questo era il suo obiettivo). È allora che un dilemma si pone: devo andare a Monaco il giorno dopo a disputare le qualificazioni o riposarmi un po’ per i prossimi tornei? “Abbiamo discusso questo col mio coach (Gipo Arbino) e sarebbe stato più prudente rinunciare a Monaco, ricorda Sonego. Stavo talmente bene che ho deciso di andarci comunque. Voglio disputare questo torneo incredibile, godere dell’atmosfera del Monte-Carlo Country Club. Ne ho tanto sentito parlare. Andiamoci e vedremo.”

Il seguito sembra surreale. Sonego lascia Marrakech alle 23h30 e arriva in Principato solamente il sabato mattina alle 9h.
“Ho dormito due ore prima di disputare il mio primo match di qualificazioni (fortunatamente nel programma la sua partita era l’ultima della giornata), sorride. Ma avevo tanta di quella voglia di farmi questo regalo che il tutto resto non aveva importanza.”
L’avventura ha avuto inizio. Un successo in tre set contro il giapponese Yoshihito (6-2, 4-6, 6-0) poi forfait del suo compatriota Marco Trungelliti ed eccolo arrivare nel tabellone principale della 113ª edizione del Rolex Monte-Carlo Masters. Al primo turno ha come avversario un altro italiano, il rispettabile e rodato Andreas Seppi. Vittoria 7-6, 6-4. Al secondo, il russo Karen Khachanov, N° 12 al mondo, testa di serie N° 8, tre titoli nel 2018 tra cui il Masters 1000 di Paris Bercy. Vittoria con lo stesso punteggio 7-6, 6-4. Agli ottavi il britannico Cameron Norrie. Vittoria 6-2, 7-5.
“Francamente, l’incontro più difficile è stato il primo turno delle qualificazioni, con la fatica -confida Sonego- Da allora sono come su una nuvola. Non sono mai stato meglio. Era impensabile arrivare fino a qui, disputare tutti questi match contro dei super giocatori, acquistare esperienza. Voglio solo assaporare e godermi questi momenti.”

 

96° mondiale prima dell’inizio del torneo, Sonego ha la certezza di salire al 66° posto, anche in caso di sconfitta nei quarti di finale contro il serbo Dusan Lajovic, che ha sconfitto Dominic Thiem. E il pubblico scopre questo ragazzone di 23 anni, 1,91 m, il gioco ancora in costruzione ma molto accattivante. E dire che ha iniziato a giocare a tennis solo all’età di 11 anni perché ha “giocato a football per un lungo periodo” (tifoso del Torino e non della Juventus, ci tiene a dirlo, ha mollato pallone solo a 13 anni). Quasi imbarazzato di ritrovarsi nella grande sala per le interviste, Sonego seduce con la sua morbidezza e freschezza. “Ci sono molti italiani a Monaco e io sarò supportato sul Centrale, ride. Ho giocato il mio primo match di qualificazione, quindi non dovrei essere troppo impressionato. E quantunque….. Ma mi nutrirò di incoraggiamento, lo adoro. Mi piace trasformarmi in guerriero, in campo. Questo è il minimo che possa fare. Dare il 100% di me stesso come se ogni match fosse quello della mia vita. Non sappiamo cosa sarà il domani. “

È anche vero che solo una settimana fa, Sonego non immaginava certo che Francesca Schiavone (vincitrice del Roland Garros nel 2010) e Flavia Pennetta (intitolata agli US Open nel 2015) gli avrebbero fatto dato un “cinque” per congratularsi con lui e fargli i complimenti.

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