Djokovic cade dall’alto
Quando Novak Djokovic entra su un campo, di solito non ci si chiede se vincerà, ma in quanto tempo manderà il suo avversario negli spogliatoi. Sono le 15h quando il detentore del titolo del Monte-Carlo Rolex Masters, vestito con i colori della sua città d’adozione, entra sul Campo Ranieri III sotto gli applausi del pubblico. Ha appena assistito alle vittorie successive di Stan Wawrinka e Rafael Nadal e può legittimamente prevedere un nuovo rispetto per l’ordine costituito.
Ma lo sport non esisterebbe senza l’elemento di imprevedibilità che vivacizza l’ordinario. Rapidamente, si scopre un Novak Djokovic in una giornata no. Opposto a Jiri Vesely, il giocatore n°55 nel mondo, vincitore dei primi due Masters 1000 della stagione ha dovuto evidentemente faticare ad adattarsi alla terra battuta.
E questo non perdona. Di fronte, il mancino ceco serve il fuoco, difende molto bene e non offre quasi nessuna possibilità al serbo. A 4-4, il numero uno del mondo è in svantaggio 0-40. A 30-40, un dritto troppo lungo permette al Cèco di andare in vantaggio. A 5-4, una risposta a un dritto troppo a lungo del numero uno del mondo gli permette di accaparrarsi la prima manche 6-4.
Il pubblico del Monte Carlo Country apprezza questa piccola suspense e incoraggia calorosamente Jiri Vesely. Ma nella seconda manche, il gioco del serbo comincia gradualmente a prendere forma. Il Cèco abbassa il suo livello. Tutto si capovolge e l’uomo dai 28 titoli nel Masters 1000 si aggiudica una manche 6-2.
Abbiamo detto prima che la gerarchia sarà ancora una volta rispettata. Ma non abbiamo tenuto conto della bravura di Vesely che tiene duro. Break, débreak, rebreak, il pubblico si infiamma e acclama il nome del giovane Cèeco di 22 anni. Rafael Nadal attraversa la sala stampa dopo la sua conferenza e, vedendo lo score, si ferma un attimo. Vesely conduce 2-1 nel terzo set. “Ha bisogno di almeno due break di vantaggio per resistere”, dice Nadal.
Interessato, rilassato, Rafa posa per i selfie, invia messaggi, parla volentieri con i giornalisti vicino a lui e ogni tanto applaude i bei colpi dei giocatori. A 5-3, Vesely si regala un match point salvato brillantemente da Djokovic a rete. 5-4. Questo è il momento scelto da Rafael Nadal per defilarsi.
È dunque negli spogliatoi che l’otto volte vincitore del Monte-Carlo Rolex Masters assisterà alla conclusione più improbabile di questo incontro. Nonostante un dritto troppo lungo sul primo punto, Vesely attacca subito e poi infila un gran servizio al suo terzo match point a 40-30, respingendo con lo sguardo l’ennesimo dritto mancato da Djokovic nel corridoio. Il n°1 del mondo, quasi invincibile, riprende improvvisamente forma umana e dopo 2h06, saluta calorosamente con un abbracciato l’eroe del giorno.
Dopo Tomas Berdych, mercoledì mattina, l’edizione 110 del Monte-Carlo Rolex Masters ha dunque perso i suoi due finalisti dello scorso anno. Ma è evidentemente la caduta brutale di Novak Djokovic che risuonerà ben oltre il piccolo territorio del Principato. Questa è la prima volta da Madrid 2013 che Novak Djokovic perde appena entrato in lizza.