Djokovic lancia l’edizione 2016

Per il sorteggio della sua 110a edizione, il Monte-Carlo Rolex Masters ha scelto un luogo emblematico del Principato, senza dubbio il più celebre dopo il Palais. In effetti è nel quadeo maestoso del Museo Oceanografico, costruito a partire dal 1889 sulla roccia a 85 metri a picco sul mare, che il tabellone è stato svelato.

Sabato, a mezzogiorno, mentre la brezza e il sole scacciavano pian piano la pioggia, Zeljko Franulovic, il direttore del torneo, ha accolto in particolare la Baronessa Elizabeth-Ann de Massy, Presidentessa della Federazione Monegasca di tennis, presidentessa del Monte-Carlo Country Club e Presidentessa del Comitato del Torneo, sua filglia Mélanie e S.E.M. Serge Telle, Ministro di Stato.

Nella gran sala di conferenza del Museo Oceanografico, dove un tempo gli alunni della Scuola del Rocher scoprivano le avventure del comandante Cousteau e del suo equipaggio della Calypso, si è dunque giocata la prima partita del Monte-Carlo Rolex Masters, col piazzamento dei giocatori nel tabellone. Il loro obiettivo : non accaparrarsi il pompon del più celebre berretto rosso, ma sollevare la Coppa di S.A.S. il Principe Sovrano.

È dunque normale che l’invitato d’onore di questo momento tradizionale e solenne fosse Novak Djokovic, detentore del titolo e residente monegasco, rientrato a casa qualche giorno fa, reduce dalla sua terza doppietta consecutiva Indian-Wells/Miami e del suo record di 28 Masters 1000. Giacca e maglioncino grigio, camicia bianca, pantaloni beige, sorriso ultra bright e andatura dinocolata, il n°1 mondiale aveva classe. Nessun commento particolare scoprendo l’integralità del tabellone, solo la tranquillità di una testa di serie n°1 sicura di sé, ben deciso ad accaparrarsi un 3° titolo a Monaco. Marc Maury, lo speaker ufficiale, ha osato formulargli la questione che tutti si pongono « Novak, cosa bisogna fare per batterti ? », il Serbo ha risposto sorridendo « Non dico nulla… è un segreto ».

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Un segreto ben custodito come negli abissi dell’oceano, e che gli altri 55 giocatori in lizza cercheranno di scoprire. Missione quasi impossibile per Vesely o Gabashvili al 2° trno. Ma Gaël Monfils, al 3° turno, poi David Goffin o David Ferrer ai quarti di finale, rappresentano dei pericoli ben maggiori per Djokovic.

Sempre nella parte alta del tabellone, ma nel secondo quarto, Roger Federer e Jo-Wilfried Tsonga sono le due principali teste di serie. Lo Svizzero e il Francese hanno dunque appuntamento ai quarti di finale, ma attenzione, per il quattro volte finalista, ad un’entrata in lizza pericolosa, dopo varie settimane senza competizione contro un buon giocatore su terra battuta, o Bellucci o Garcia-Lopez. Per Tsonga, il principale scoglio potrebbe situarsi al 3° turno con un duello contro un compatriota, o Lucas Pouille, o Nicolas Mahut, o Richard Gasquet. A meno che quest’ultimo non si lasci sorprenedere fin dal primo turno dal sempre imprevedibile Nicolas Almagro.

Nella parte bassa del tabellone, Rafael Nadal, ormai solmente testa di serie n°5,  in un primo tempo ha gioito del fatto di evitare Djokovic ma ha subito avuto una brutta sorpresa scoprendo che l’Austriaco Dominic Thiem, che l’ha battuto questa stagione in semi-finale a Buenos Aires, si parava sulla sua strada agli ottavi di finale. Prima di scontrarsi eventualmente con Stan Wawrinka, vincitore nel 2014 e campione del Roland-Garros.

Infine Tomas Berdych, finalista l’anno scorso, e Andy Murray, n°2 mondiale, completano l’ultimo quarto. O Milos Raonic e Benoît Paire, ma ache Pablo Cuevas, l’uomo che ha vinto il maggior numero di match su terra battuta nel 2016, tenteranno di mettere i bastoni tra le ruote dei favoriti.

Tra gli altri Francesi, Gilles Simon debutterà contro Victor Troicki, Jérémy Chardy contro Andrey Kuznetsov e Adrian Mannarino erediterà uno dei sette qualificati, dato che sei sono piazzati nella parte bassa del tabellone

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