Djokovic travolto da Evans! 

E se Novak Djokovic fosse alla fine meno a suo agio a casa che ai quattro angoli del globo? Certo, il serbo ha vinto due volte il Rolex Monte-Carlo Masters (nel 2013 e nel 2015) ma è meno dominatore e meno imperiale sulla terra monegasca rispetto ai suoi consueti standard medi. Non aveva superato i quarti al M.C.C.C dal 2018 (battuto da Thiem), fermato nei quarti di finale nel 2017 e 2019, rispettivamente da David Goffin e Daniil Medvedev. Ma la sua sconfitta totalmente inaspettata, questo giovedì 15 aprile 2021, contro il britannico Daniel Evans (6-4, 7-5 in 2h06) ricorda piuttosto la sua enorme stecca del 2016 quando perse al secondo turno contro il ceco Jiri Vesely.

Quali spiegazioni si possono cercare per questa eliminazione anticipata? Il suo successo contro Jannik Sinner al primo turno lasciava tuttavia intravedere un Djokovic già tagliente e temibile per il suo ritorno in circuito dopo la sua vittoria agli Australian Open. Mancanza di preparazione sulla terra battuta? Non proprio dato che il n°1 al mondo si allenava a Monaco già da un po’. No, le ipotesi sono da ricercare altrove. In un misto di “giornata no”, avversario atipico e vento onnipresente. “Complimenti a Daniel per il suo match“, ha detto in un primo momento Djokovic. Ma senza voler minimizzare la sua prestazione, devo ammettere che ho giocato una delle mie peggiori partite da tanto tempo. Mi sentivo davvero spompato in campo. Niente funzionava. Uno di quei giorni in cui tutto va storto. L’opposto di ieri in cui mi sentivo bene. Anche le condizioni erano molto diverse. Oggi c’era molto vento. Daniel è un ottimo giocatore. Uno di quei giocatori che ti piace guardare. Un po’ meno da affrontare. Ha molto talento e un buon gioco “.

In effetti rendiamo a Cesare, pardon a Daniel, ciò che gli appartiene. E in particolare il merito di questa prestigiosa vittoria. Il britannico, 30 anni e 33° al mondo, non è un terrore del circuito. Sul suo palmares, un titolo a Melbourne all’inizio della stagione, e due finali, a Sydney nel 2017 e Delray Beach nel 2019. Sempre sul duro. Perché Evans è tutt’altro che un tipo da terra battuta. Piuttosto abile a rete, offensivo e soprattutto con un rovescio a slice come purtroppo non ce ne sono di più nel tennis moderno. Sul campo Ranieri III, lo ha usato e abusato per far inciampare Djokovic. Si aggiudicava inizialmente 3-0 palla di 4-0, prima che Djokovic lo raggiungesse, poi ha ripreso il break ma ha faticato le pene dell’inferno per concludere la prima manche per 6-4. All’inizio del secondo, scenario inverso, 3-0 Djokovic, poi 3-3 prima che al 5-5, il serbo si concedesse un break quasi decisivo su un doppio fault. In totale, ne ha commessi 4, sommati ai 45 fault diretti (per soli 28 colpi vincenti), era troppo contro un solido Evans (21 colpi vincenti per 22 fault diretti).

È davvero una grande vittoria per me“, ha detto Daniel Evans senza mostrare un’eccessiva euforia. Non potete immaginare quanto sia difficile arrivare a concludere. Soprattutto con il break contro di me nel secondo. E poi quando servi in vantaggio o per il match, sei enormemente teso. L’importante è credere nella tua testa che sia possibile. Convincere te stesso che puoi vincere. È davvero super. 

Ecco, dunque, il britannico ai quarti di finale di un Masters 1000 per la prima volta nella sua carriera. Contro David Goffin. “Abbiamo avuto una grande battaglia l’anno scorso a Sydney nell’ATP Cup (Evans aveva vinto 6-4, 6-4), ricorda Evans. Spero che sarà lo stesso qui venerdì. “

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