Federer sul filo del rasoio
Dopo la torta, Jo-Wilfried Tsonga sperava mangiare la ciliegina. Per il suo 29° compleanno, giovedì, il francese aveva largamene approfittato della generosità (mentale) di Fabio Fognini. 24 ore più tardi, il francese ha assaggiato quella di Roger Federer, ma senza gustarla fino in fondo. I due uomini erano arrivati a Monaco senza grandi ambizioni per il primo torneo della stagione europea su terra battuta.
E se lo svizzero sembrava particolarmente rilassato dopo due convincenti prestazioni contro Stepanek e Rosol, forse era perché l’opposizione non era molto piccante. Nei quarti di finale, è Tsonga che ha mostrato per primo la maggior determinazione. Il francese doveva prendersi una rivincita dopo l’ottavo di finale dell’Open di Australia. E soprattutto conservava il ricordo del suo successo in 3 set contro Federer, lo scorso anno, al Roland Garros.
Nessun preliminare. Sul primo punto dell’incontro, Tsonga sparava un ‘ace’ a 213 km/h. Federer non vacillava. Ma se lo svizzero otteneva le prime opportunità di break a 2-2, non ha saputo coglierle. Tsonga, da parte sua, non si è fatto pregare per prendere le distanze 4-2 . Iniziava allora la fiera degli errori diretti, da entrambe le parti e soprattutto un’incapacità di Federer di prendere il servizio di Tsonga (0 palle break convertite su 15 fino all’inizio del 3° set). Tsonga si aggiudicava la prima manche 6-2.
Nel secondo set, il livello di gioco stentava a decollare, anche a causa della goffaggine decisamente insolita di Federer (45 errori diretti in totale, per 40 colpi vincenti contro 38 errori, e errori diretti, per Tsonga). È stato anche visto raccogliere un “avvertimento” (“warning”) quando ha tirato con rabbia una palla sopra le tribune. “Qualcuno mi ha chiesto una palla e così gliel’ho data”, scherzava Federer, una volta la vittoria in tasca. Sì, ma in quel momento, non stava scherzando. Per niente. Tsonga avrebbe dato il colpo finale? Purtroppo no. A 6-5 0-30, si è precipitato. Al tie-break, risultato di 3-6 a 6-6, il francese ha forzato un dritto. Poi ha riflettuto. Troppo tardi, lo svizzero aveva già pareggiato il set.
A differenza di Fognini, Tsonga non se l’è presa con i guardalinee, con l’arbitro , col supervisore, con i suoi allenatori … e non sprecava il terzo. Ma il cuore e le gambe non c’erano più. Ha evitato di un pelo 6-0, ma come quel dritto piantato sul match point, sapeva che non sarebbe tornato: “E’ un po’ deludente arrivarci così vicino. Ma è anche per questo che il tennis è bello … Complimenti a Roger per la sua vittoria. Io ho ancora del lavoro da fare …”
Per Federer, è la conferma di un convincente inizio stagione: “Non pensavo di raggiungere necessariamente la semifinale qui. Sono venuto per giocare qualche partita. Gioco bene da diverse settimane ed è fantastico che continui anche qui… ”
Certo, ma per raggiungere un quarto di finale a Monaco, e vincere, perché no, un primo titolo nel Principato, Federer dovrà mostrare un’altra faccia questo week-end …