FOGNINI FA IL SUO SHOW

Fabio Fognini non deve aver riconosciuto subito Borna Coric. L’unica volta in cui aveva affrontato il croato sul circuito, quest’ultimo aveva 17 anni e puntava al 230° posto della classifica ATP mentre lui raggiungeva quell’anno il miglior piazzamento della sua carriera: 13°. Era ai quarti di finale del torneo di Umag e, se Fognini aveva vinto, aveva comunque avuto parecchie difficoltà a disfarsi di questo adolescente coriaceo (5-7, 7-6, 6-4).

Cinque anni dopo è ormai Coric che occupa il 13° posto della gerarchia, cinque posti davanti a Fognini. E se il croato ha fatto logicamente progressi ed è cresciuto in spessore, l’italiano, lui è sempre a fasi alterne.
Entusiasmante agli ottavi di finale che lo ha visto vincitore contro Alexander Zverev, in un primo tempo si è mostrato piuttosto disperato nei quarti contro Coric. Un inizio match “piano piano”, ha fatto anche appello al fisioterapista a 4-1, un primo set concesso 6-1 in 27 minuti con una palla lanciata sulle tribune in preda alla collera e un avvertimento ricevuto. Ritorno del fisioterapista per uno strappo al gomito e un doppio fallo al punto subito dopo. L’avversario, Coric, imperturbabile, assestava i suoi colpi pesanti e faceva break all’entrata della seconda manche 2-0.

È allora che l’indiavolato italiano ha deciso di uscire, finalmente, dal suo guscio. Un po’ prima che contro Rublev al primo turno (allora era in svantaggio 6-4, 4-1 palle di 5-1). Meno falli, dei rally ben fatti, gambe, un po’ di ispirazione e dei segni di incoraggiamento indirizzati a un pubblico in estasi
Stranamente, Coric, così solido fino ad allora, usciva completamente dall’incontro, moltiplicava i falli diretti (17 contro 1 solo nella prima manche) e lasciava rimontare Fognini (6-3).

E anche se il croato sembrava spegnere l’incendio facendo un debreak per tornare 2-2 al terzo, non era che un’illusione. Sotto i riflettori, con un pubblico logicamente tutto per l’italiano e galvanizzato ad ogni sua alzata di pugni, Fognini accelerava ancora per arrivare al traguardo sulla sua terza palla match. “Chi va piano va sano e va lontano”. Ecco Fognini che non aveva ancora vinto un match su terra battuta in questa stagione, e che arriva in semifinale del Rolex Mone-Carlo Masters, come nel 2013 (battuto da Djokovic). E contro Rafael Nadal. Se lo spagnolo conduce 11-3 nei loro faccia a faccia, considera l’italiano come “uno dei giocatori più talentuosi” perché lo ha spesso contrariato, anche malmenato. Chi può vantarsi di aver, come Fognini nel 2015 a Rio, poi a Barcellona, battuto due volte Nadal su terra battuta lo stesso anno?

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