FOGNINI HA L’ESPERIENZA
In assenza di Gael Monfils, Richard Gasquet e Gilles Simon, e con l’annuncio del futuro ritiro di Jo-Wilfried Tsonga, gli appassionati francesi di tennis stanno scoprendo, almeno alcuni, i volti della prossima generazione. Arthur Rinderknech ha sicuramente già 26 anni ma è uno dei responsabili della presa di testimone nella Top 100. Dopo una prima selezione in Coppa Davis, questo gigante di 1,96 m sta continuando tranquillamente a salire in classifica. In apertura di sessione, sul Campo Ranieri III, si è opposto a un “ex” dei nostri migliori nemici italiani, Fabio Fognini, vincitore del Rolex Monte-Carlo Masters nel 2019. Ormai superato da Berrettini, Sinner o Sonego nella gerarchia, il sanremese rimane comunque un temibile cliente della terra battuta, soprattutto per Rinderknech, il cui gioco offensivo e i grandi segmenti ne fanno piuttosto un giocatore di superficie rapida.
La contrapposizione di stile e lo scenario dell’incontro si sono concretizzati molto rapidamente tra Fognini, vestito tutto di giallo fluo e Rinderknech, polo verde e fascia stretta sulla fronte. Al francese la presa di rischi, l’attacco e i punti gratuiti (ma anche gli errori non forzati), all’italiano il controllo degli scambi più lunghi. Più aggressivo, Rinderknech azzecca il primo break sull’1-1, subito cancellato, poi un altro a servire per il set sul 5-4. Nonostante un servizio vincente sul primo punto, fa rimontare Fognini su tre errori di dritto prima di farsi scivolare via il set (7-5 al 56′).
Rinderknech riprende il vantaggio ben presto nel secondo set, rischia ancora una volta di farsi raggiungere a 5-4 ma questa volta, dopo aver cancellato una palla 5-5 con un ace rabbioso, prende d’assalto la rete e spinge Fognini a commettere un errore nel passing per pareggiare (6 -4 in 55′).
Purtroppo per il francese, la sua incoerenza e la sua presa di rischi lo costringono a rincorrere il punteggio nel set decisivo. E Fognini, alla fine galvanizzato dai tifosi, sempre numerosissimi a Monte-Carlo, è riuscito, non senza difficoltà, a strappargli la qualificazione al secondo turno (6-3 e 2h29 in totale).
“Sono davvero felice perché ho tanti bei ricordi qui”, ha detto l’italiano, ancora un po’ senza fiato, a centrocampo. È sempre difficile iniziare un torneo. E poi Arthur è un giocatore molto potente, con un ottimo servizio. Sono davvero felice di questa vittoria…”