I campioni con la Croce Rossa Monegasca
Lo status di tennista professionista comporta un sacco di duro lavoro, fatica, sudore, sacrificio e serietà. Ma non impedisce di compiacere se stessi e soprattutto di compiacere. Dopo una partita del primo turno tra Andrey Rublev e Bernard Tomic (vinto dal russo al tie-break nel terzo set), sette teste di serie del Rolex Monte-Carlo Masters hanno preso possesso del Campo Rainier III per condividere un momento di convivialità con gli spettatori e soprattutto per proporre una performance a beneficio della Croce Rossa Monegasca.
Da un lato, la “French Speaking Team”, la squadra francese, composta dallo svizzero Stan Wawrinka (capitano), dal belga David Goffin, dal francese Lucas Pouille e dal russo Daniil Medvedev. Dall’altro, la “squadra mondiale” con l’austriaco Dominic Thiem, il russo Karen Khachanov e il greco Stefanos Tsitsipas. Tutta bella gente, vincitori al Grande Slam, al Masters 1000, al Top 10 ATP … Ognuno con la propria racchetta, ovviamente, ma anche con un microfono collegato per commentare in linea diretta con il pubblico.
Uno contro uno, due contro due, tre contro tre, uno contro due, due contro tre, tutte le possibili combinazioni sono state testate in una serie di 10 punti dai colori vivaci. Nel primo, Tsitsipas manca una volé e propone di dimettersi. Nel secondo, Goffin catapulta direttamente una palla nel telone ma chiede all’arbitro di controllare il segno. Il “la” è stato dato. Il ritmo si accelera, i decibel aumentano. Tutti sorridono Tranne Khachanov che corre come un matto, da solo contro tre, ai quattro angoli del campo prima di reclamare dell’ “acqua” sotto un sole battente.
Stan Wawrinka, il capitano, coccola Lucas Pouille per motivarlo, sperando che non sia al top per il loro match al primo turno. Poi Tsitsipas, Goffin, Medvedev e Khachanov si esercitano con la mano sinistra, con più o meno successo, mentre il belga cerca invano di imitare il lazo di Nadal.
La “French Speaking Team” vince 10-7. Applausi. Prima di un gioco di precisione su tre bersagli: un Djokovic a grandezza naturale (2 punti), un grande logo del torneo (3 punti) e una scatola di palline (5 punti). Solo Goffin riuscirà a toccare il logo. “Abbiamo tutti paura di Novak (Djokovic) scherza Wawrinka. È il padrone del circuito. Non vogliamo ferirlo. Il pubblico si chiede certamente se siamo turisti. Di solito, siamo abili con gli obiettivi. Siamo professionisti. Ma qui c’è molta tensione. Abbiamo comunque vinto ma non sono fiero della mia squadra.
“Cosa importa, alla fine l’importante era entrare in contatto con il pubblico del Rolex Monte-Carlo Masters di Monte-Carlo e lanciare questa 113a edizione con convivialità”.