Monfils e l’enigma Berdych
Gael Monfils disputa questo sabato la sua prima semifinale del Monte-Carlo Rolex Masters contro il ceco Tomas Berdych. Un avversario che non gli riesce per niente …
“Ho vinto una partita contro Tomas Berdych e non c’è una singola immagine di questo incontro. Posso vedere di continuo le batoste che ho preso, ma non quella. Questo mi fa diventare matto …” Gaël Monfils ci scherza, ma quel famoso primo turno al Roland Garros, nel 2013, rimane ad oggi la sua unica vittoria contro il ceco su sei partite. Un successo in cinque set molto duri.
Perché anche se può sembrare sorprendente, Tomas Berdych sembra davvero essere una bestia nera per il francese: “Mi dà un sacco di problemi. Su qualsiasi superficie, anche sulla terra battuta. Non so come affrontarlo tatticamente, come lavorarlo, come fargli male. Ho anche molta difficoltà a rispondergli, mentre lui prevede perfettamente il mio servizio. Dalla linea di fondo, ho l’impressione che il mio ritmo gli vada benissimo per regolarsi e colpire. Tomas mi spiazza sempre, mentre io non ho ancora mai trovato la giusta sequenza per coglierlo in fallo.”
Un’ammissione relativa di impotenza, ma non di disfattismo o rinuncia, al contrario, che non ha fatto battere ciglio al gigante ceco. Dietro al suo sorriso ultra-bright e ai luminosi occhi azzurri, Berdych ha risposto di botto all’osservazione di questo aspirante psicologico: “Perché parlarne? Monfils sarebbe in grado di leggere quello che ho detto. Non voglio dargli delle dritte. Inutile cercare di ottenere delle informazioni. Mi spiace. Ognuno di noi ha la sua tattica in base agli avversari. La mia ha ben funzionato contro di lui le volte precedenti, mi atterrò a quella.” Ecco un inizio di informazione Tomas …
Se Gael Monfils sa dunque cosa aspettarsi, è soprattutto in lui che sta probabilmente la soluzione dell’equazione Berdych. E stando a quello che ha mostrato fin dall’inizio del Monte-Carlo Rolex Masters, il francese ha delle risorse: “Mi sto muovendo bene, mi sposto bene, le gambe rispondono. Ora questa è la base del mio gioco. Devo essere in forma fisicamente per impostare il mio tennis. Contro Federer e Dimitrov, sono stato costante, solido. Ho colpito bene la palla. Lungo, bombato, top spin, più forte … Non sono facile da spostare, difficile da superare.”
Se Monfils e Berdych sono stati anche molto messi in discussione e criticati per le loro tenute non proprio accademiche, non sarà il caso sabato dopo la semi-finale. O allora solo per evocare un portafortuna. Perché per entrambi si profila una finale del Monte-Carlo Rolex Masters. Questa sarà una prima, indipendentemente da chi sarà il vincitore. Gilles Simon nel 2012 e Jo-Wilfried Tsonga, nel 2013, avevano fallito negli ultimi anni. Non Cédric Pioline, nel 2000. Aveva perfino vinto il torneo di domenica. Ma questa sarà un’altra storia, con Novak Djokovic e Rafael Nadal …
Faccia a faccia: 5-1 per Tomas Berdych. 1-1 sulla terra battuta
2008 Dubai, duro, 2° turno, Berdych 6/3 6/2
2012, Montpellier, indoor, finale, Berdych 6/2 4/6 6/3
2012, Madrid, terra battuta, 3° turno, Berdych 6/1 6/1
2013 Roland Garros, terra battuta, 1° turno, Monfils 7/6 (8) 6/4 6/7 (3) 6/7 (4) 7-5
2015, Rotterdam, indoor, quarti di finale, Berdych 6/1 6/4
2015, Miami, duro, 3° turno, Berdych 6/3 3/2 abbandono