Nadal eterno

È tutto fuorché un bacio banale. Rafael Nadal attraversando il campo Rainier III va a baciare la sua bella Xisca. Il loro idillio è di solito di una totale discrezione. Delle apparizioni pubbliche, certamente, ma mai effusioni appariscenti. Quindi questo bacio è forse un dettaglio per voi, ma per lui significa molto. Vincitore del 9° Monte-Carlo Rolex Masters per la sua 100ª finale sul circuito ATP (68 titoli), del suo 28° Masters 1000 (record di Novak Djokovic), ma il primo dopo Madrid nel 2014, Rafa non ha trattenuto le sue emozioni.

Spain's Rafael Nadal kisses his girlfriend Xisca Perello after winning against France's Gael Monfils in the final tennis match at the Monte-Carlo ATP Masters Series Tournament in Monaco on April 17, 2016. Nadal defeated Monfils 7-5, 5-7, 6-0 to win a record ninth title at the Monte Carlo Masters. AFP PHOTO / VALERY HACHE / AFP / VALERY HACHE (Photo credit should read VALERY HACHE/AFP/Getty Images)

Sul campo, prima, inginocchiandosi dopo un ultimo dritto vincente liberatore. Solo dopo aver abbracciato Gaël Monfils alla rete. Lacrime. Gioia, stress, sforzo. Ma alla fine ce l’ha fatta. Attendeva questo momento da mesi. Alzare un grande trofeo, lui che, nonostante tre titoli “minori” di Buenos Aires, Stoccarda e Amburgo nel 2015, è stato privato di grande felicità dalla nona incoronazione al Roland Garros nel 2014. Da mesi, Nadal non ha mai smesso di ripetere che era sulla via della rinascita, che i dubbi della scorsa stagione erano sbiaditi, che il lavoro avrebbe finito per ripagarlo. Sì, ma quando? La questione non si pone più. Nadal probabilmente non sarà più il mostro del 2010. Ma Nadal è tornato a essere Nadal.

Anche Gaël Monfils, anche lui eroico, in una finale assolutamente soffocante per due set (7-5, 5-7, 6-0) ha dichiarato, microfono in mano, “Rafa, alla fine è bene che tu sia tornato a vincere.” Tuttavia il francese non è andato poi così lontano da un primo titolo nel Masters 1000.  Sparito il giocatore inibito dalla sfida e sconfitto in 18 delle sue 23 finali disputate, di cui due a Bercy, prima di quella di Monte-Carlo Rolex Masters. Sparito anche il giocatore totalmente dominato da Nadal nei loro faccia a faccia, e che non aveva mai segnato più di tre giochi in un set contro lo spagnolo sulla terra battuta in quattro confronti.

_69A1014

Il suo allenatore, lo svedese Mikael Tillström, aveva detto prima della finale: “Approfitta. Fai un gioco libero da stress. Tutta la pressione è su Nadal. ” La Monf, ormai concentrato sui suoi obiettivi (parla il meno possibile fin dall’inizio della stagione), ha ascoltato. Conseguenza: nonostante un crollo sia fisico che mentale nel terzo set, il francese ha combattuto una battaglia davvero intensa per 2h16, il tempo di riguadagnare il pareggio della manche. Una delle migliori finali della storia del Monte-Carlo Rolex Masters. Degli scambi interminabili, delle difese incredibili, dei colpi vincenti venuti dal nulla (53 in totale, 28 per Monfils, 23 per Nadal) …

Da quanto tempo non si vedevano due giocatori con le mani sulle ginocchia simultaneamente ciascuno sul proprio lato della rete, dopo uno scambio in cui l’esplosione di energia avrebbe svuotato le batterie alcaline più resistenti in un colpo solo? Da quando non si vedevano i 10 000 spettatori del campo Centrale alzarsi all’unisono, al 5 pari al primo set, per fare un’ovazione ai due finalisti e per incoraggiarli a continuare a procurare loro tanto piacere?

Rafael Nadal aveva fatto un break per primo e conduceva 3-1, poi 5-3, ma ogni volta, Monfils rimontava. A 5-4, ha anche respinto tre palle set. Lo spagnolo prendeva la maggior parte delle iniziative, forte di rovescio ed esplosivo di dritto. Di fronte Monfils si difendeva perfettamente, scivolando con piacere, giocando lungo, e contrastando appena possibile con qualche missile supersonico. Che crudele epilogo, pertanto, per questo doppio errore di Monfils, dopo 1h14, che ha offerto la prima manche a Nadal (7-5).

MONTE-CARLO, MONACO - APRIL 17: Gael Monfils of France jumps to return the ball during the singles final match against Rafael Nadal of Spain on day eight of the Monte Carlo Rolex Masters at Monte-Carlo Sporting Club on April 17, 2016 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Michael Steele/Getty Images)

Eppure il francese non si è scoraggiato, ha fatto break a sua volta nel secondo set (3-1) mancando anche una palla di 4-1. Nadal, sempre concentrato, recupera e passa in vantaggio 4-3. Ma si fa ancora una volta raggiungere dall’avversario 5-5. Che cosa ha fatto allora Monfils? Un servizio sulla seconda palla sul primo punto, quindi un ace a 213 km/h. Nessuna paura. Un set pari … E il pubblico in piedi di nuovo. È allora che l’esperienza, la concentrazione, l’intensità di una settimana molto più densa, ha permesso a Nadal di fare la differenza.

Impeccabile nell’atteggiamento, Nadal ha accelerato ancora una volta, ha fatto il break a 1-0 con delle nuove palle … 2-0, poi 3, 4, 5, 6-0. Monfils aveva capitolato. Attanagliato dai crampi, anche nell’ultimo gioco. “Ragazzi, io non vi ringrazio, ha lanciato un sorriso al suo clan durante la cerimonia di premiazione. Perché abbiamo ancora perso. Ma terro’ duro, e tra 6 settimane per il nostro grande obiettivo (Roland-Garros) io ci sarò. Ci riusciremo.” Una nuova ambizione. Legittima. Sì, ma a Parigi, Novak Djokovic ci sarà. E Rafael Nadal anche. Dopo la Coppa di S.A.S. il Principe Sovrano, il nove volte vincitore si ripropone di sgranocchiare una decima volta quella dei Moschettieri …

DST_0120

I nostri partner