Nadal si è preso paura

In cerca del decimo titolo a Monte-Carlo, Rafael Nadal ha penato per sbarazzarsi del britannico Kyle Edmund 6-0, 5-7, 6-3 in 2h18 e giocherà contro Alexander Zverev agli ottavi di finale.

Anche se Rafael Nadal è nove volte vincitore del Monte-Carlo Rolex Masters, non per questo ha dei privilegi in campo. Nessun “piccolo” avversario, né di partite facili a priori. E come altri pretendenti al titolo prima di lui in questa 111 ° edizione del torneo di Monaco – Novak Djokovic, Andy Murray e Stan Wawrinka- il Manacore si è preso paura nella la sua partita di apertura Mercoledì.

Opposto al britannico Kyle Edmund, 22 anni, lungi dall’essere un grande specialista della terra battuta, ma deciso a prendersi la sua occasione, “Rafa” ci ha messo del tempo per confermare la propria presenza agli ottavi di finale, ma alla fine ha vinto 6/0, 5/7, 6/3 in 2h18. Un’entrata in due, se non tre tempi, in cui il pupillo di Carlos Moya -a fianco, fino alla fine della stagione, Toni, lo zio e allenatore di sempre- ha mostrato più facce.

La prima manche, in primo luogo. E’ stata quella della  tranquillità. Riuscito il break d’entrata in favore di un primo servizio iniziato con un doppio fallo di Kyle Edmund, poi i giochi si sono inesorabilmente defilati in favore di Rafael Nadal: 6-0 in 28 minuti. E non è proprio il caso di essere spinto in un angolo. L’altezza, la lunghezza e la pesantezza della sua palla facevano male a un avversario ancora un po’ timido. Ma sarebbe ignorare il tennis se si pensa che l’andamento della partita si fermava lì.

Eppure. Quando “Rafa”, ancora lui, ha azzeccato un nuovo break per staccarsi 2-1, servizio e a seguire nel secondo set, sono stati pochi quelli che, dagli spalti, avrebbero dato qualsiasi cosa per la pelle del britannico. Ma dall’alto dei suoi 22 anni, colui che stava giocando quest’anno il suo primo Monte-Carlo Rolex Masters ha scelto quel momento preciso per alzare il suo livello coraggiosamente. E mollare le briglie, in particolare con un dritto che ha potentissimo. Attaccare, attaccare e attaccare di nuovo. Sistematicamente e inesorabilmente e crocifiggere appena possibile Rafael Nadal con una sberla di dritto. O, a volte, di rovescio con entrambe le mani, che anche lui colpisce molto bene.

Risultato: tre giochi consecutivi e un “Rafa” che ha cominciato a retrocedere e dare un po’ meno di lunghezza alla sua palla. Dietro, la punizione è stata spesso facile per l’esplosivo inglese. Al punto di condurre 4-2 in quella partita, e entrare nella testa del nove volte campione di Monte Carlo. Che era recuperato, con notevole sforzo, allo score. Ma si lascia sorprendere da un attacco di rovescio nel dodicesimo gioco. Sul filo, Kyle Edmund è così giunto a un set ciascuno. Contro a un Rafael Nadal un po’ perduto.

E il terzo set si è profilato come uno dei più pericolosi per il Toro di Manacor. Lungi dall’essere sereno, “Rafa” si è mostrato spesso troppo timido al servizio e non abbastanza tagliente nello scambio: Kyle Edmund è quasi riuscito ad approfittarne quando, grazie ad un dritto rasente la linea, si è procurato una palla di 2-1. Salvato da Rafael Nadal, che come un’eco, lui ha brekkato nello slancio (3-2). E se Kyle Edmund ha invertito una prima volta la situazione (3-3), il secondo break riuscito allo spagnolo è stato quasi fatale (4-3).

Una volta che è riuscito a mantenere il suo in gioco al prezzo di una tensione massima, il gioco si è concluso con un clamore del pubblico (5-3), “Rafa” è riuscito a concludere con un attacco di dritto. E a prendere un respiro di sollievo. L’ingresso in lizza avrebbe potuto essere più sereno, ma l’essenziale è assicurato. “E’ vero che il livello di Kyle nel secondo e nel terzo set mi ha sorpreso, ha commentato l’interessato in seguito. Ho avuto un buon inizio di match, ma a volte vincere il primo set 6-0 non aiuta, perché sappiamo che non è reale. Ha disputato una grande partita, è stato super aggressivo. Sono felice di averla scampata perché non ero per niente messo bene in un momento del terzo set … ”

Giovedì negli ottavi di finale, Rafael Nadal ha appuntamento con Alexander Zverev, che festeggerà 20 anni sul campo Rainier III. Lì, Nadal sa cosa aspettarsi: l’anno scorso a Indian Wells, il giovane tedesco ha avuto match point contro di lui prima di inchinarsi e quest’anno a Melbourne, “Sascha” aveva spinto “Rafa” ai cinque set. “Ho avuto partite dure contro di lui, ha detto. Sascha ha grandi possibilità di diventare numero 1 del mondo un giorno, questa partita sarà un buon test per me. Ad ogni modo, io sono felice di trascorrere ancora un po’ di tempo su questo campo che è uno dei più importanti della mia carriera.

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