RUUD ALL’APPUNTAMENTO
Dopo la battaglia omerica tra Sebastian Korda e Carlos Alcaraz, altri due rappresentanti della nuova generazione si sono dati appuntamento sul Campo Ranieri III per un incontro scandinavo al 100%. Da una parte Casper Ruud, 23 anni, norvegese, 7° al mondo, triplo semifinalista sulla terra battuta al Masters 1000 lo scorso anno a Monte-Carlo, Roma e Madrid e vincitore a Buenos Aires in questa stagione. Dall’altra parte Holger Rune, 18 anni, danese, 79° al mondo, uscito dalle qualificazioni. Un duello del Nord sotto il sole del Sud a priori sbilanciato.
Ma ancora una volta l’inizio della stagione europea sulla terra battuta livella un po’ i valori. Ruud, finalista del Miami Masters 1000 (sconfitto in finale contro Alcaraz), ha appena avuto il tempo di affinare la sua preparazione sulla terra ocra prima di entrare direttamente in gara al secondo turno. Al contrario, Rune aveva già disputato due buone gare di qualificazione (6-2, 6-3 contro Radu Albot e 6-3, 7-5 contro Maxime Cressy) e un’ottima performance contro Aslan Karatsev (7-6, 4 -6, 6- 3) al primo turno.
Ed è stato proprio il danese il più intraprendente e aggressivo della prima manche, ottenendo gli unici due break point del set, 2-2 poi 4-4, senza riuscire a trasformarli. Nel tie-break Rune era ancora in testa, staccandosi 3-0 poi 5-3, ma Ruud ha stretto i denti e il gioco per segnare 4 punti consecutivi. “Holger ha giocato molto bene, era molto offensivo”, ha riassunto Ruud. “Fortunatamente sono rimasto ben concentrato e anche se non è stato il miglior gioco al mondo, tutt’altro, sono rimasto solido. Aveva accumulato molta fiducia, quindi è positivo per dopo.”
Nel secondo set, è ancora una volta il più giovane a colpire per primo, brekkando e portandosi in vantaggio 3 game a 1. Ruud recupera a 3-3, poi riesce un break bianco. La causa sembrava compresa, tanto più che Rune ha chiamato il fisioterapista e il dottore, ginocchio destro dolorante per la serie di sforzi da sabato. Ma l’incoscienza dei suoi 18 anni, il braccio rilassato senza più niente da perdere e una piccola esitazione del più grande lo hanno rimesso in sella. Una sequenza di vari break con delle salite a rete a volte kamikaze dei due giocatori hanno scandito la fine del match. Rune ha lanciato persino la sua racchetta con rabbia dopo una volée facile, colpita male. Dopo due giochi di servizio concessi di fila, Ruud finisce per concludere non senza difficoltà 7-6, 7-5 in 1h55.
“Questo primo successo, dopo il bel percorso dell’anno scorso (semifinale) è fondamentale”, ha analizzato il norvegese. “Inoltre, è davvero bello trovare il pubblico. C’era molta gente sugli spalti.”