
Avrebbe potuto incontrare Novak Djokovic al secondo turno, stile ‘vintage’, un remake della loro vecchia rivalità. La storia sarebbe stata bella ma Stan Wawrinka, nonostante fosse superiore al suo avversario, ha finito per soccombere (1-6 7-5 7-5) contro il cileno Alejandro Tabilo, 32esimo giocatore al mondo, dopo 2h27 di gioco.
L’incontro, il primo tra questi due giocatori, è iniziato sotto i migliori auspici per “Stan The Man”. Nel Campo Rainier spazzato da un vento gelido dell’est, lo svizzero ha comunaue approfittato di queste condizioni pesanti per aver la meglio sul suo avversario, attaccandolo con il suo rovescio a una mano più bello e potente che mai.
Fermo sulla sua posizione, Wawrinka reggeva il gioco e, di fronte, Tabilo non lo staccava di tanto. Ma non è riuscito a tenere la sua posizione a lungo e ha rinunciato al primo 6-1 prima di entrare finalmente in partita. La situazione di stallo è durata per un po, offrendo alcuni piacevoli scambi. Ma dopo aver salvato due match point per tornare sul 5-5 nel 3° set, lo svizzero è rimasto sul 6-5 e ha rgalato tre nuovi match point al suo avversario. E il cileno non si è certo fatto troppo pregare.
Per Stan Wawrinka, che era davvero ad un soffio dalla vittoria, la sconfitta è stata amara. “La frustrazione aumenta con gli anni. CI sentiamo più vicini alla conclusione di un percorso e quindi ci sentizmo sempre meno capaci di vincere questi tipi di partite, di poter andare avanti in questi grandi tornei. Quindi quando usciamo da una partita del genere, il livello di frustrazione è molto alto“, dichiara lo svizzero.
“Il punteggio è stato ottenuto guadagnando un punto qui e un punto li, come spesso accade nel tennis. Una partita molto competitiva con un buon livello di gioco. Non sono riuscito a fare di più. E sfortunatamente non sono riuscito far girare la situazione a mio favore. Ci si allena per vincere e alla fine, non importa il livello della partita, la frustrazione prende il sopravvento“, ha aggiunto.
Lo svizzero, vincitore del Rolex Monte-Carlo Masters nel 2014 e beneficiario di una wild card, partecipava al torneo per la 15esima volta. Residente a Monaco, si sente un po’ a casa al Monte-Carlo Country Club dove si allena tutto l’anno. E il pubblico del Campo Rainier III avrebbe voluto vederlo vincere per diventare a 40 anni e 10 giorni il secondo vincitore più agé di un match del Masters 1000. Soprattutto i suoi fan avrebbero tanto voluto vederlo incontrare Novak Djokovic per un incontro all’insegna della nostalgia.
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20 anni dopo Nadal, lo Spagnolo vince il suo primo titolo a Monte-Carlo, battendo Musetti 3-6, 6-0, 6-1.