Nadal non ha regalato niente

Per il 20° compleanno di Alexander Zverev, Rafael Nadal ha dato al giovane tedesco una vera lezione di tennis su terra battuta: 6-1, 6-1 in 1h08.

Dopo Andy Murray e Stan Wawrinka, Rafael Nadal stava forse per andare anche lui a schiantarsi sul Campo Rainier II, trasformato in cimitero per i favoriti questo giovedì? Spintonato da Kyle Edmund al 2° turno e in collera con se stesso, lo spagnolo, nonostante 2h20 di gioco, ha scelto di fare un’ora di allenamento subito dopo. Per lavorare? Per sfogarsi? Gli osservatori prevedevano un inferno contro Zverev? Nei loro due incontri precedenti, il tedesco era andato vicino all’exploit, inchinandosi 7-5 al 3 ° set a Indian Wells lo scorso anno e in cinque manche all’Open di Australia all’inizio della stagione (dopo aver condotto due set a 1). Che cosa sarebbe accaduto sulla terra battuta? La risposta del boss è stata tanto limpida quanto violenta per “Sascha”, il giorno dei suoi 20 anni.

Fin dai primi scambi, senza dubbio. Il Rafa del giovedì non aveva nulla a che vedere con quella del giorno precedente. Un po’ come l’AS Monaco contro il Dortmund in Champions League rispetto a quella contro il Digione in Ligue 1 quattro giorni prima. Aggressivo, veloce sulle gambe per difendersi, il dritto come nei tempi migliori per respingere il suo avversario, il vincitore di nove volte del Monte Carlo Rolex Masters ha impostato rapidamente il ritmo. Piccolo, colpisci tanto quanto si vuoi, io sono qui.Il primo break dal 4° quarto gioco, una concentrazione piena, con un’intensità massima e alcuni fulmini tattici (pallonetti ben piazzati e seguiti in rete, colpi corti e incrociati) per scardinare Zverev dal suo piano di gioco … Nadal non ha lasciato respirare il talentuoso teenager. Concedendosi anche il lusso di mollare qualche missile oltre i 190 km/h di servizio. Dopo 29 minuti, aveva già intascato il primo set 6-1. “Sono molto contento del mio gioco, perché sapevo che sarebbe stato difficile, ha detto contento il maiorchino. Ieri ho giocato troppo sulla difensiva, passivo. Qui l’ho prevenuto, ho preso l’iniziativa

Alexander Zverev avrebbe reagito? Nadal non gli ha lasciato l’occasione. E il tedesco inevitabilmente è crollato. Impotente. A 3-0, ha mandato in mille pezzi la racchetta. Avvertimento. A 4-1, era prostrato nel mezzo del campo, le mani sulle ginocchia. Infastidito. Nessuna soluzione. La lezione (la correzione?) Non veniva trascurata. Due giochi intascati in tutto e per tutto, uno per ogni dieci (anni). Alexander Zverev si ricorderà dei suoi 20 anni. Uno schiaffo che sarà senza dubbio salutare tra qualche anno. A Rafa, mancano solo tre vittorie per la sua “Decima” nel Principato …

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